Il linguaggio dei Fiori negli Eventi

“Spesso il fiore che volevi non sboccia.” – Eugenio Montale

Questa frase sembra parlare anche un po’ dei nostri eventi.
I fiori decorano, sì, ma sono anche segni e accenti che completano la scena. A volte li scegliamo per contrasto, altre per continuità. A volte li togliamo. Perché anche l’assenza è un messaggio, per chi sa ascoltarlo.

Cerchiamo di creare scenari in cui i fiori parlano: a chi guarda, a chi ricorda, a chi non saprebbe dire perché si è sentito bene in quel luogo, in quel momento.

Di recente, per un brunch organizzato per un esclusivo club parigino, abbiamo scelto le rose. Solo rose, in un’infinità di sfumature tra il bianco e l’ocra. Erano le giuste rose: perfettamente in armonia con il tono della comunicazione dell’evento e con l’ambiente che ci ospitava — un antico monastero veneziano, sobrio e carico di storia.

Quelle rose ci hanno permesso di costruire intorno a sé un’intera narrazione visiva. Le abbiamo accostate a oggetti autentici della tradizione veneziana: forcole in ottone (gli eleganti supporti intagliati a mano che sorreggono i remi delle gondole), maschere della Commedia dell’Arte, piccoli teatri in cartapesta, leoni alati in miniatura — simbolo millenario della città e del suo spirito fiero e indipendente. Insieme, questi elementi hanno trasformato la sobrietà della sala in un’atmosfera accogliente e profondamente veneziana. Un’evocazione discreta e precisa dell’eleganza intima di un palazzo patrizio, resa possibile anche grazie ai fiori — protagonisti silenziosi ma essenziali.

La bellezza, per noi, ha bisogno di attenzione, cultura, esperienza. Anche quando si esprime in una rosa.E per voi, quali fiori parlano meglio? Scriveteci, o lasciate che siano loro a farlo per voi.

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